LA PITTURA PARLANTE. Dialogo con l’opera

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di Alcidonio Ursitti

Attraverso l’analisi di un’opera presa in esame di volta in volta cerco di spiegare contenuti che sembrano sfuggire alla critica attuale. La visione di un dipinto, specialmente famoso è ormai cristallizzata e confezionata anche se da differenti criteri d’interpretazione.

Federico Zeri, il grande storico e critico dell’arte, nel suo libro, “Dietro l’immagine”, spiega in modo coinvolgente come leggere e comprendere un’opera, capire dettagli e simboli, alcuni nascosti o marginali che rivelano messaggi e significati.

Scrive, alla pagina 31: Tutti i temi, infatti, e tutte le opere d’arte, devono trovare il momento giusto per essere intuiti, letti e interpretati in modo adeguato. D’altronde, noi viviamo in un continuo mutamento.

Immaginiamo di guardare un film al cinema insieme ad un pubblico vario, nessuno dei presenti sta guardando lo stesso film, ovvero tutti visionano contemporaneamente le stesse immagini con gli stessi suoni ma ognuno decodifica in modo personale e soggettivo il contenuto e questo succede anche quando la stessa persona vede lo stesso film in un altro momento, in un altro contesto di vita. La vita di San Francesco, nella basilica superiore di Assisi, negli affreschi di Giotto, forniscono un’informazione catechetica e teologica su più livelli della vita del santo. Una famigliola di contadini in pellegrinaggio riceve una percezione iconografica, comprende solo quello che vede oggettivamente, poi dal contesto ambientale e di riferimento, la basilica, i frati e quant’altro individua nei riquadri il santo e i racconti miracolosi; siamo al “Chi” giornalistico dell’informazione. Un fraticello gli si accosta e gli spiega il “Che cosa”, poi un altro giovane frate con un breviario in mano racconta alla famigliola il “Quando”. Il livello informativo cresce, inoltre l’arrivo di un anziano prelato gli spiega il “Dove”, infine ascoltano da una madre badessa che istruisce alcune novizie il “Perché”. Notiamo diversi livelli di lettura quando un’opera è semplice con una collocazione completa e definitiva nella storia dell’arte. Altre volte queste informazioni sono perdute, la ricerca diventa “archeologica”, occorrono metodi diagnostici altamente qualificati per un piccolo passo avanti. Ogni dipinto ha due aspetti comunicativi, il primo iconografico, il secondo iconologico. L’iconografia descrive l’immagine, quello che è realmente visibile, personaggi, ambiente, cose; l’iconologia esprime su un piano culturale più elevato significati profondi di natura diversa, politica, sociale, psicologica e molto altro con simboli, colori, atteggiamenti e relazioni. Davanti ad un’opera d’arte contemporanea. la mente del povero visitatore o collezionista che sia prova a decodificare il messaggio dell’artista e lo fa con il proprio bagaglio intellettuale, vede oggetti, cose, colori in un contesto che conosce, ossia conosce il singolo elemento compositivo, più o meno riconosce il materiale usato, percepisce il significato di alcuni accostamenti. Distingue i colori e le forme, poi gli affiorano sempre le stesse parole: provocazione, bello, simpatico, assurdo, orrendo, meraviglioso, strano, brutto, scandaloso e il prezzo? La cosa bella è che se idealmente prendiamo l’artista lo leghiamo ad una sedia e ci facciamo spiegare il significato della sua opera, probabilmente sarà ancora più ermetico dell’opera stessa. Ma questa è l’arte contemporanea. Nel prossimo articolo spiegherò in modo inedito ed esclusivo la Creazione di Adamo di Michelangelo negli affreschi della Cappella Sistina a Roma. Come è possibile oggi che davanti ad un’opera così famosa sembriamo come la famigliola di contadini rimasti al primo livello di conoscenza difronte agli affreschi di Giotto? Eppure, Michelangelo avrà spiegato al Papa chi erano i singoli personaggi, i loro atteggiamenti, certe forzature figurative di natura teologica le scelte cromatiche e il livello spirituale. La Creazione di Adamo è come un libro sacro che viene letto sfogliando le pagine. Molti sono i dipinti di pittori famosi avvolti nel mistero. Alcuni storici e critici dell’arte hanno contribuito con interessanti ipotesi interpretative ma senza alcun sostegno documentale concreto. Tra i più famosi oltre la Gioconda di Leonardo, vediamo la Primavera di Botticelli ma anche l’enigma della Tempesta di Giorgione. Tutte opere con diverse e interessanti spiegazioni interpretative. Tra le opere più recenti esamineremo con una chiave di lettura particolare il capolavoro di Picasso, Guernica.


Autore: Alcidonio Ursitti, perito tecnico del trasporto aereo e dipendente delle Ferrovie dello Stato come macchinista fino al pensionamento nel 2021. Laureato in Storia e conservazione del patrimonio artistico e archeologico presso l’Università Roma Tre.

Foto: Vertumnus di Giuseppe Arcimboldo. Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND
Contatto: alcidonio.ursitti@gianophaps.it


BIBLIOGRAFIA

  • Zeri, F. (1987). Dietro l’immagine: Conversazioni sull’arte di leggere l’arte. Longanesi.
  • Via, C. C. (2009). Nei dettagli nascosto: Per una storia del pensiero iconologico (2a ed.). Carocci.

SITOGRAFIA

  • Quale Francesco? Il messaggio nascosto negli affreschi della Basilica superiore ad Assisi [collegati] sito visionato il 24 aprile 2024

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