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Durante il periodi di attività della Biblioteca Lorenzo Lodi (2011-2023), fu avviato un lavoro di digitalizzazione per il salvataggio di pubblicazioni, di qualsiasi natura, soggette ad usura precoce o in condizioni di conservazione precaria. Pertanto, offriamo agli utenti, a titolo gratuito, il materiale così acquisito per uso di studio e di ricerca.

During the period of activity of the Lorenzo Lodi Library (2011-2023), digitization work was initiated to save publications, of whatever nature, subject to early wear and tear or in a precarious state of preservation. Therefore, we make the material thus acquired available to users, free of charge, for study and research use.

PUBLIC MEMORIES

FRATTURE di Fabio Reggiani

La Voxson vista dallo sguardo di un bambino ad oggi. La ricostruzione della storia della VOXSON vista da Fabio figlio del prof. Tito Reggiani dirigente Voxson

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Ho scritto questi ricordi all’epoca del Covid, quando non si poteva uscire di casa. Per tenere sveglia la mente e, forse, anche perché ne avevo voglia da diverso tempo.
Si sa che arrivati alla vecchiaia i ricordi riemergono inesorabilmente e si sente il bisogno di raccontarli, col rischio di diventare noiosi. Qualcosa però ho scoperto. Per primo il piacere di narrare fatti, vissuti o sentiti raccontare, quelli che ci siamo sempre portati dentro, ma che, se non li scrivi subito, sembra che svaniscano nel ricordo. Poi, la consapevolezza di esserci in virtù di quel passato.
L’importanza di conoscerlo meglio, di scoprirne, scrivendo, qualcosa di più, anche se sono storie che non hanno niente di straordinario, sia nei fatti che nei personaggi; sono solo un po' “vintage”
perché datate. Quando ero piccolo c’era ancora il viziaccio di tramandare le storie di famiglia, alcune delle quali avevano radici anche nell’800; storie che non avrei mai immaginato e senza le quali so che oggi mi mancherebbe qualcosa, mi sentirei più vuoto.
I rapidi cambiamenti generazionali non ci concedono più questi lussi, comunque, mi piace pensare che queste memorie possano essere scoperte un giorno da un figlio o un nipote e lette con curiosità. A me sarebbe piaciuto poter scovare in un vecchio cassetto un pezzo di carta, un diario di qualche nonno o bisavolo che mi raccontasse quello che faceva o che gli passava per la testa.
I ricordi che ho raccolto riguardano gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza perché sono quelli più profondi. Il tempo della vecchiaia è più sfumato e, nell’ultima parte, ho voluto raccontare solo quegli aspetti che mi aiutano a mantenere un buon rapporto con lo scorrere degli ultimi anni.
Le molte case e i luoghi vissuti sono serviti come filo conduttore per ripescare tante memorie, non solo personali, ma anche dei personaggi che le hanno abitate.
Ho voluto provarci e trovo che ripensare il passato, la guerra, gli anni difficili della metà del Novecento, aiuta a ragionare sul presente e sui rapidi cambiamenti che stiamo attraversando. Con la premessa che i miei ricordi non sono rimpianti. Anche se parlo di ricordi, non soffro di nostalgia per quel passato.
E poi, se è indice di vecchiaia parlare del proprio passato, ebbene: sono vecchio e me lo posso permettere.


Giuseppe Migliorini
Quando ero piccolo c’era ancora il viziaccio di tramandare le storie di famiglia, alcune delle quali avevano radici anche nell’800
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Alla scoperta del Milite Ignoto. Guida alla Mostra itinerante, Città di Cervignano del Friuli (LEGGI)

La mostra può essere prenotata in comodato d'uso gratuito (Scrivere a info@gianophaps.it)

Riflessioni di una studendessa (Valentina Murgia, Storie di guerre e di Covid-19), tirocinante presso la Biblioteca Lorenzo Lodi PH, la quale si è trovata improvvisamente in una situazione di emergenza a causa del Covid-19 (LEGGI)

Questo saggio esce dieci anni dopo il numero speciale di Ricerche Storiche coordinato da Francesco Mineccia e Luigi Tomassini e dedicato a Media e Storia, (2009) un numero che, per la prima volta in Italia, ha discusso della disciplina della Public History e delle sue pratiche.

This essay has been published ten years after Ricerche Storiche’s special issue on Media and History coordinated by Francesco Mineccia and Luigi Tomassini (2009) which engaged, for the first time in Italy, with Public History as a field of practices.

2019 - The birth of a new discipline of the past? Public History in Italy (LEGGI)

 

Fra le storie dell’8 settembre 1943 quella di Gioacchino Solinas, comandante dei Granatieri nella difesa di Roma, è fra le più dolorose e allo stesso tempo interessanti. Se in quei giorni fosse rimasto ucciso dai tedeschi o comunque se successivamente fosse riuscito a nascondersi sarebbe diventato un eroe della Resistenza. Invece, per molti anni ci si è dimenticati di quel comandante e della sua determi- nata azione di comando. Il motivo è fin troppo semplice: Solinas aderì alla Repubblica sociale italiana.

Gioacchino Solinas I GRANATIERI NELLA DIFESA DI ROMA, a cura di Daniele Sanna (LEGGI)

Per gentile concessione Società Italiana di Storia Militare

Com’è nato il progetto di Landing to liberation? Concentrato nella lettura del volume di Martino Aichner Il gruppo Buscaglia: aerosiluranti italiani nella seconda guerra mondiale (Mursia, Milano, 1991), al termine del libro un capitolo incentrato sull’8 settembre 1943 attira particolarmente la mia attenzione. Il giorno della resa incondizionata e delle scelte.

Carlo Emanuele Buscaglia, prima dell’armistizio, il 12 novembre 1942, è abbattuto a Bugia (Bijaya, Algeria) dalla contrae- rea anglo-americana ed è dichiarato disperso con conseguente MOVM alla Memoria. Miracolosamente salvato dagli americani viene curato negli Stati Uniti. Alla data dell’8 settembre 1943, dal suo campo d’internamento americano di Fort “George G. Meade” nel Maryland (USA), Buscaglia sceglie di schierarsi con i “nuovi” alleati e viene trasferito in Italia a Campo Vesuvio.

Alcuni suoi ex compagni di volo, credendolo deceduto, scelgono di proseguire con l’Aeronautica Repubblicana Nazionale e, dopo lo sbarco di Anzio (22 gennaio 1944), il 10 aprile 1944 alcuni SM79 decollati dalla base di Perugia cercano di contrastare l’avanzata alleata. La contraerea ne abbatte alcuni e perde la vita Carlo Faggioni, già compagno di volo nel gruppo Buscaglia.

Tornando ad oggi, leggo su un giornale della capitale il ritrovamento, nel mare di Anzio, di uno dei motori di un aerosilurante SM79. Al museo dedicato allo sbarco conosco il direttore Patrizio Colantuono, il quale mi illustra l’area museale e la sua storia. Attratto dalla tuta di un militare americano corredata dalle specifiche anagrafiche del soldato cui apparteneva, chiedo a Patrizio se il museo aveva mai raccolto testimonianze dei militari anglo-americani. Avendone risposta positiva ho proposto di collaborare per rendere di pubblico dominio anche le testimonianze dei nuovi alleati. Soldati semplici, soldati come quelli di altre nazioni combattenti in quel periodo. Paura, coraggio, nostalgia, voglia di tornare a casa dai propri cari. Queste testimonianze che il lettore si accinge a leggere sono molto simili a quelle lasciate da tanti soldati italiani e debbono essere di monito affinché la guerra diventi per tutti soltanto un tragico ricordo del passato.

Marco Lodi
Vice presidente nazionale Ancfargl aeronautica
Presidente sezione Ancfargl Roma Capitale MOVM “Salvo D’Acquisto - Gastone Giacomini”

LANDING TO LIBERATION. LO SBARCO DI ANZIO NELLE TESTIMONIANZE DEI MILITARI BRITANNICI (a cura di Paolo Carusi) LEGGI

Vittorio Vialli, Internato Militare Italiano (LEGGI)

Vittorio Vialli nasce a Cles in Val di Non (Trento) il 1° febbraio 1914, quarto di cinque fratelli e una sorella, da Vittorio Vialli, impiegato comunale di Cles, e Maria Ferrari. Per permettere ai figli di studiare, la famiglia si trasferisce dopo qualche anno a Trento dove Vittorio frequenta il Liceo Scientifico “Dei Polentoni”.
Nel 1933 si reca a studiare a Pavia (dove suo cugino Maffo Vialli era un luminare dell’Università, titolare della cattedra di Anatomia Comparata). Essendo molto amante della natura, degli animali e delle sue montagne sceglie di studiare Scienze Naturali con la cugina Giulia Vialli, figura importante della sua vita, anche lei futura docente universitaria.
Nel 1937 si laurea e la sua tesi riguarda le amate marmotte del monte Peller.
In seguito lavora come Conservatore al Museo Civico di Storia Naturale di Milano.

Nel 1941, offertosi volontario, è inviato al fronte greco-albanese con il grado di tenente di fanteria.

L’8 settembre 1943, a Istmia, viene catturato dai tedeschi e deportato, dopo un penoso viaggio in carro bestiame durato 30 giorni, in vari campi di concentramento in Polonia e in Germania.

Atti del Convegno di studi tenuto presso l'Aula Magna dell'Università degli studi Roma Tre

Marco Lodi (a cura), Le nuove Forze Armate nella Guerra di Liberazione 1943-1945, Brigati, Genova-Pontedecimo, 2009 (LEGGI)

Nicola Virgilio, Sciacca 1940-1943. L'aeroporto fantasma. Diario e memorie di guerra, ZeroNove25, 2008 (LEGGI)

Con l’entrata in guerra dell’Italia si rese necessaria la costruzione di nuovi aeroporti militari. In Sicilia, il Ministero dell’Aeronautica, attraverso l’Ufficio Centrale del Demanio, dopo accurati studi e osservazioni, individuò, alle coordinate 37° 34’ 30” N e 13° 03’ 30” E, un’area pianeggiante, dalle dimensioni di metri 1650 x 1000, sito in contrada Piana Scunchipani. Essa, per la sua particolare ubicazione e per l’abbondante vegetazione di ulivi secolari che potevano permettere una buona mimetizzazione delle infrastrutture militari, fu adibita, a metà del 1940, a campo di aviazione. Detto campo assunse, a causa delle sue peculiari caratteristiche, la fantasiosa denominazione di “aeroporto fantasma” e rimase segreto fino all’ottobre del 1942, data in cui, in seguito ad una ricognizione della Royal Air Force, fu localizzato.

UNA TESTIMONIANZA SUL RUOLO DELLE NOSTRE FORZE ARMATE NELLA CREAZIONE DEL NUOVO STATO UNITARIO E DEMOCRATICO

Quest'opera vuole ricordare ai giovani di oggi il ruolo delle Forze Armate italiane nella creazione del Nuovo Stato Unitario, Democratico e inserito nel contesto internazionale post bellico.

Se il tempo trascorso è stato sufficiente per sfumare il ricordo diretto di chi ha vissuto le prove di eroismo in guerra ed i sacrifici fatti negli anni della ricostituzione, è però ancora troppo breve per guardare storicamente a quegli eventi in modo pacato e sereno.

Per questo l’impresa di pubblicare queste pagine di storia non è risultata facile, ma oggi si impone per commemorare in chiave storica e politica le nostre radici di nazione unitaria, senza artificiose frammentazioni politiche.

Il testo dell’opera è stato suddiviso cronologicamente in due parti:

la Guerra di liberazione e la nascita della Nuova Repubblica. L’impostazione è però unitaria, equilibrata e completa perché la storia della rinascita della nostra Democrazia è scritta a quattro mani da un anziano testimone di allora e da un giovane studioso di oggi, ma il processo risorgimentale visto in chiave testimoniale e storica è unitario.

Gli autori Gen. C.A., Sen. LUIGI POLI - Prof. Gianni OLIVA (2007)

Nota: per gentile concessione ANCFARGL Nazionale Roma

Giuseppe Sittoni, Uomini e fatti del Gherlenda. La Resistenza nella Valsugana orientale e nel Bellunese, Croxarie, 2005  (LEGGI)

«In questi ultimi anni ho conosciuto molti partigiani, raccogliendo testimonianze, memorie e documenti su fatti riguardanti particolarmente le vicende della Resistenza nel Tesino.
Ero dell’intento di aggiungere alcune nuove memorie e aggiornamenti a una riedizione di “Uomini e fatti del Gherlenda” del 2005, ma se ne sono aggiunti troppi per raccoglierli in un unico volume.
Ho conosciuto nel frattempo l’insegnante Antonella Di Luoffo che sta facendo un lavoro di ricerca sulla storia della Resistenza in Trentino e Alto Veneto, focalizzandosi in particolare sulla storia della Resistenza delle donne.
Ella mi ha gentilmente concesso di inserire la sua ricerca già completata sulla tragica fine della staffetta partigiana Maria Beatrice Giacconi, arrestata a Cismon del Grappa e torturata fino alla morte dalle SS di Roncegno.
Mi ha inoltre messo a disposizione un’intervista da lei fatta nel novembre del 2012 a Corrado Pontalti, partigiano “Prua”, recentemente scomparso.

LE FORZE ARMATE DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA 1943-1947 di Luigi Poli e Gianni Oliva

UNA TESTIMONIANZA SUL RUOLO DELLE NOSTRE FORZE ARMATE NELLA CREAZIONE DEL NUOVO STATO UNITARIO E DEMOCRATICO

Quest'opera vuole ricordare ai giovani di oggi il ruolo delle Forze Armate italiane nella creazione del Nuovo Stato Unitario, Democratico e inserito nel contesto internazionale post bellico.

Se il tempo trascorso è stato sufficiente per sfumare il ricordo di- retto di chi ha vissuto le prove di eroismo in guerra ed i sacrifici fatti negli anni della ricostituzione, è però ancora troppo breve per guardare storicamente a quegli eventi in modo pacato e sereno.

Per questo l'impresa di pubblicare queste pagine di storia non è ri- sultata facile, ma oggi si impone per commemorare in chiave storica e politica le nostre radici di nazione unitaria, senza artificiose fram- mentazioni politiche.

Il testo dell'opera è stato suddiviso cronologicamente in due parti: la Guerra di liberazione e la nascita della Nuova Repubblica. L 'impo- stazione è però unitaria, equilibrata e completa perché la storia della rinascita della nostra Democrazia è scritta a quattro mani da un anziano testimone di allora e da un giovane studioso di oggi, ma il processo risorgimentale visto in chiave testimoniale e storica è unitario.

LE FORZE ARMATE DALLA GUERRA DI LIBERAZIONE ALLA NASCITA DELLA REPUBBLICA 1943-1947 di Luigi Poli e Gianni Oliva
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Dominich Graham, Cassino, Ermanno Albertelli, Parma, 1973 (LEGGI)

Cassino sorge nei pressi del fiume Rapido ed è attraversata dalla strada statale N. 6 che conduce a nord-ovest in direzione di Roma
La valle del Liri era per gli eserciti chemarciavano verso l'occidente d'Italia la porta di Roma; Monte Maio e Montecassino erano i suoi cardini.
Entrambi erano i capisaldi della linea di difesa allestita d a Kesselring dall'Adriatico al Tirreno; di conseguenza, perché gli Alleati potessero sboccarenel la valle del Liri, una di queste cittadelle doveva essere resa inoffensiva.

 

R.W. Thompson, D-DAY lo sbarco in Normandia, Ermanno Albertelli, Parma, 1972 (LEGGI)

6 giugno 1944: una data che può essere considerata anziché un inzio, una fine. Iniziava, è vero l'invasione alleata del continente, ma terminava la lunga attesa e preparazione dell'Inghilterra e dei suoi primi alleati cominciata, si può dire, il giorno dopo Dunkerque. A quattro anni di distanza dal crollo della Francia e dalla ritirata inglese, tornavano sul suolo del continente le divisioni inglesi, canadesi, francesi, polacche. Le truppe americane erano con esse, e rappresentavano anzi la parte più consistente e numerosa del corpo di spedizione.

 

S.M.E. Ufficio Storico, Giovanni D'Avossa, Seconda Controffensiva Italo-Tedesca In Africa Settentrionale Da El Agheila A El Alamein (Gennaio - Settembre 1942), Stilgrafica, Roma, 1971 - Schizzi geografici (LEGGI)

Gianni Cattaneo, The Macchi C. 202, Profile Publications Ltd, England, 1971 (LEGGI)

Il Macchi M.C.202 Folgore era un aereo monomotore, monoposto, monoplano ad ala bassa a sbalzo progettato dalla italiana Aeronautica Macchi e prodotto anche dalla Breda di Sesto S.Giovanni e dalla S.A.I. Ambrosini - Passignano nel 1941-1943. Impiegato nella seconda guerra mondiale dalla Regia Aeronautica, conservava dal suo predecessore, il M.C.200 Saetta, le ali e la coda ma aveva una fusoliera assai più affusolata ed aerodinamica e soprattutto era equipaggiato con il motore tedesco DB 601A, in seguito costruito su licenza dall'Alfa Romeo. Le strutture ed i rivestimenti erano completamente metallici.

Edgardo Sogno, Guerra senza bandiera. Cronaca della "Franchi" nella Resistenza, Mursia, 1970

Il conte Don Edgardo Pietro Andrea Sogno Rata del Vallino di Ponzone (Torino, 29 dicembre 1915 – Torino, 5 agosto 2000) è stato un diplomatico, partigiano, politico, scrittore, militare e agente segreto italiano.

Partecipò alla resistenza italiana (con il nome di battaglia Franco Franchi diresse l'Organizzazione Franchi, una formazione militare di partigiani badogliani), di fede politica monarchica, liberale e anticomunista, Medaglia d'oro al Valor Militare, quella di Edgardo Sogno è una biografia singolare e controversa che tuttora suscita dibattito e valutazioni discordi.Descritto come uomo impulsivo e spericolato, avventuroso e coraggioso fino all'incoscienza, il suo viscerale anticomunismo e le sue iniziative politiche gli procurarono molti nemici e gli attirarono numerose accuse, mai giudizialmente accertate, di iniziative di cospirazione volte a sovvertire l'ordinamento democratico, come il cosiddetto golpe bianco (assieme al repubblicano Randolfo Pacciardi). Malgrado ciò, Sogno si descrisse sempre come democratico, liberale, prima monarchico e poi presidenzialista.[Fonte Wikipedia]

La pubblicazione "Gli americani e la Repubblica romana" formata da tre capitoli, è una bozza dattiloscritta stilata nel 1967. Questa è il frutto di un ritrovamento famigliare durante la sistemazione di vecchi documenti. La traduzione dovrebbe essere di Angelo Lodi, fratello di Lorenzo e Zanida. Pubblichiamo in qualità di documento di consultazione.

  • Lettera d'intenti aprile 1967 (LEGGI)
  • Gli Americani e la Repubblica Romana (LEGGI)
  • A Roma per sempre (LEGGI)
  • Osservazioni su Roma (LEGGI)

 

Giancarlo Fusco, Guerra d'Albania, Feltrinelli, Milano, 1961 (LEGGI)

La guerra d'Albania, ch'era cominciata il 28 ottobre 1940 col delittuoso sacrificio della "Julia", si chiuse definitivamente, dopo tre anni, con l'assassinio della "Acqui". Trentacinque mesi di stupidità, d'incompetenza, di ferocia, insensata e di sacrifici inutili, fra due parentesi rosse di sangue, nere di morte». La guerra di Grecia e d'Albania, ricostruita in questo testo del 1961 nella sua verità di cronaca in un reportage tecnicamente perfetto, recuperata nel senso attuale che dovette avere per chi la combatté attraverso la penetrazione della verità letteraria di un protagonista irregolare appassionato e vitale, come Gian Carlo Fusco, offre un documento storico di palpabile attualità a servire il dibattito sull'essere italiani. Parlano i nudi fatti, ma da letterato ancorché originale, Fusco lascia pagine di indimenticabile umorismo su chi, da posizioni di responsabilità, italiano non seppe essere, e pagine di solenne pietà per chi italiano fu: scolpendo figure e caratteri, di italiani e di non italiani, che vanno oltre il loro tempo.

Comitato Nazionale per la celebrazione del primo decennale della promulgazione della Costituzione (27 dicembre 1947 – 27 dicembre 1957), Roma, 1957 (LEGGI)

 

 

Domenico Rusconi, P. Raffaele Melis O.M.V. parroco di S.Elena visto da vicino, Capriotti, Roma, 1954 (LEGGI)

Raffaele Melis (Genoni, 25 marzo 1886 – Roma, 13 agosto 1943) è stato un presbitero italiano membro della congregazione degli Oblati di Maria Vergine, parroco della chiesa di Sant'Elena Imperatrice al Pigneto. La Chiesa cattolica lo riconosce servo di Dio.

Nerino Rossi, 5 anni difficili, Cappelli, 1953 (LEGGI)

Indice:

  • il 7 giugno 1953,
  • l’VIII Gabinetto De Gasperi,
  • il tentativo Piccioni e il ministero d’affari Pella,
  • Fanfani come De Gasperi,
  • Il “tripartito” di Scelba, novità nei partiti, cinquecento giorni,
  • il governo Segni,
  • il monocolore di Zoli, meditazione su cinque anni.

 

Ministero della Difesa, SME Ufficio Storico, Il I° Raggruppamento Motorizzato Italiano (1943-1944), narrazioni-documenti, Roma, 1949 (LEGGI)

A soli diciannove giorni dall’annuncio della resa incondizionata, resa pubblica l’8 settembre 1943, ma firmata a Cassibile (SR) il 3 settembre 1943, venne costituito, il 27 settembre 1943, il I° Raggruppamento Motorizzato – nella zona di San Pietro Vernotico (Lecce) – con reparti delle Divisioni “Legnano”, “Mantova”, “Piceno” al comando del gen. Vincenzo Dapino.
Il 16 ottobre, gli Alleati riconoscono all’Italia lo status di cobelligerante malgrado la non brillante preparazione del “corto armistizio” da parte di Badoglio, Ambrosio, Carboni e Castellano. Cobelligeranza a due condizioni:

  • dichiarazione di guerra alla Germania (13 ottobre 1943)
  • impiego in linea del I° Raggruppamento Motorizzato

E.F. Moellhausen, La carta perdente. Memorie diplomatiche 25 luglio 1943 - 2 maggio 1945, a cura di Virginio Rusca, Sestante, Roma, 1948 (LEGGI)

Nato a smirne (Turchia) nel 1913 da padre tedesco e da madre francese, Eitel Friedrich Moellhausen entrò in diplomazia nel 1939, nel ruolo dei collaboratori ausiliari scientifici. Benchè non iscritto al partito nazionalsocialista egli, anche grazie alla sua esperienza di tedesco nato e vissuto all’estero, seppe guadagnarsi la fiducia dei suoi superiori più aperti ad esigenze di vita internazionale. Dopo essere stato addetto alla sezione stampa dell’ambasciata tedesca a Parigi, seguì Rahn nella sua romanzesca missione in Siria e fu poi prescelto per una missione a Dakar. Successivamene accompagno Rahn in Tunisia e venne anche insignito della Croce di ferro di II classe. Dal settembre 1943 fu il sostituto dell’ambasciatore Rahn a Roma e, infine, capo della sezione politica dell’ambasciata tedesca presso la R.S.I.. Da questi due posti di osservazione e di azione, egli seguì le vicende di quel tormentato periodo storico della nostra storia, fissandone ora in queste “memorie”, la sua personale testimonianza.

 

G.B.Bianchini, M. Cortellazzo, W.Guidi, La tragedia degli IMIdocumento dell’attività clandestina degli Italiani Militari Internati contro il nazi-fascismo nei campi di concentramento nella zona di Linz (Oberdonau – Austria), Stamperia Apuana, Carrara, 1946 (LEGGI)

Prezioso volumetto ritrovato durante la catalogazione dei volumi della Biblioteca Lorenzo Lodi PH (2011-2023).

Internati Militari Italiani (in tedesco Italienische Militärinternierte - IMI) è la definizione attribuita dalle autorità tedesche ai soldati italiani catturati, rastrellati e deportati nei territori della Germania nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell'armistizio dell'Italia, l'8 settembre 1943.

Giaime Pintor 1919-1943, Einudi, 1946 | In Memoria di Giaime Pintor caduto presso Castelnuovo al Volturno il 1° dicembre 1943

  • Parole di Mauro Alicata (1918-1966) (Leggi)
  • Parole di Umberto Morra di Lavriano (1897-1981) (Leggi)
  • Parole di Franco Rodano (1920-1983) (Leggi)
  • L'ultima lettera di Giaime (Leggi)
  • Elenco degli scritti di Giaime (Leggi)
  • Giaime Pintor 1919-1943 (Leggi)

Ludovico Zuccolo, Umberto II re d’Italia, n. 113 del 12 maggio 1946, supplemento a Italia Nuova.

CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTA' - Gruppo Divisioni d'Assalto "OSOPPO-FRIULI"

CANTI NELLA BUFERA (Leggi)

Nati all'ombra delle baile quando la montagna si vestiva tutta di silenzio sbocciati sui fienili delle malghe allorchè lucidando il mitra o pulendo il bren si parlava di ponti da far saltare, di ferrovie da interrompere, di munizioni preziose come il pane, di lanci notturni, di compagni in azione, o si attendeva, per il rancio magrissimo, il sacco delle patate trasportato dal mulo che pareva non dovesse ‘mai arrivare; cresciuti un po’ per giorno tra le roccie delle postazioni che guardavano le strade dove il nemico poteva giungere da un momento all’altro con la sua offesa micidiale, questi “ CANTI NELLA BUFERA, sono il disadorno poema della nostra vita di patrioti e l’espressione genuina della nostra fede.

Jo’ Di Benigno, Occasioni Mancate, SEI, Roma, 1945 Verso la fine dell'ottobre 1944 mi venne annunciata la visita di Paolo Monelli. “Sta scrivendo un libro. Roma 1943; ricostruisce i fatti. Gli ho parlato dei vostri diari […] Ma fino a che punto gli posso dare? […] Monelli ha anima di soldato, non può farne che un uso destinato a mettere in chiaro […] Cercammo insieme le pagine del diario scritto in data 1° agosto e Monelli lesse attentamente. Poi chiese a bruciapelo: La nomina del generale Ambrosio a capo di stato maggiore generale è stata il primo passo concreto nella preparazione del colpo di Stato: che cosa ne sa lei? […]

Jò Di Benigno, OCCASIONI MANCATE (Leggi)

Il Reggimento si costituisce in Pisa il giorno 4 settembre 1939, assumendo la numerazione e denominazione di « 35° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria " Friuli" ». Formato su due Gruppi (uno ippotrainato da 100/17 ed uno someggiato da 75/I3) ed una batteria da 20 mm., raggiunto l'organico previsto, si trasferisce a Livorno (8 ottobre 1939).
Primo Comandante del giovane organismo di guerra: il Colonnello BERTINI Alberto, che con ferrea volontà, con spirito di soldato e competenza di tecnico, si accinge a dare forma e realtà sostanziale al suo sogno di creare « un complesso omogeneo e gagliardo di energie che dia sicurezza nelle opere e nel rendimento ».
Il futuro doveva dimostrare che la volontà del primo Comandante si era trasfusa pienamente nell'animo dei soldati.

35^ REGGIMENTO FANTERIA GRUPPO DI COMBATTIMENTO FRIULI - (Leggi)

87° Fanteria “Friuli”. Storia del Reggimento, Istituto italiano di Arti Grafiche, Bergamo, 1945. Indice: premessa, le origini e le campagne coloniali, la prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale, gli avvenimenti dell’8 settembre e i successivi combattimenti contro le truppe tedesche in Corsica, la campagna di liberazione: il fronte del Senio, la liberazione di Bologna, Albo d’Onore.

LA DIVISIONE « MANTOVA » DOPO L'ARMISTIZIO (8 SETTEMBRE 1943).
Al momento dell'armistizio, 8 settembre 1943, la divisione « Mantova » si trovava in Calabria alle dipendenze del XXXI corpo d'armata (che faceva parte della 7^armata) ed era in movimento, dal settore difensivo precedentemente occupato sugli archi di Catanzaro e di S. Eufemia,per assumere la difesa di un ampio settore della bretella difensiva organizzata sul margine settentrionale del solco Catanzaro- Marcellinara - S. Eufemia.
La divisione, comandata dal gen. Guido Bologna.

IL GRUPPO DI COMBATTIMENTO MANTOVA (LEGGI)

Michele Tortolani, Albo di scienze fisiche e naturali e letture scientifiche, quarta elementare, con approvazione definitiva della commissione ministeriale per libri di testo giugno 1925, G.B. Paravia & C. (LEGGI)

 

Cesare Battisti, La Venezia Giulia, cenni geografici-statistici. illustrati da 15 figure con 11 tavole geografiche a colori, IGDA, Novara, 1920

  • La Venezia Giulia, cenni geografici-statistici con la prefazione della vedova di Cesare Battisti (Leggi)

Ministero della Marina, La Marina Italiana in guerra, Alfieri & Lacroix, Milano, 1918 (LEGGI)

Proclamato, il 17 marzo 1861, il Regno d'Italia e riunite el forze navali dei vari Stati fusi nel nuovo Regno, la Marina militare risultò formata dal materiale delle antiche Marine siciliana, toscana, napoletana e sarda.
Ma quello fornito dalle prime due era assai scarso e consistente esclusivamente di navi a trasporto; sicchè il nucleo della fotta italiana fu costituito dalle navi delle marine di Napoli e Sardegna. La prima contribuì con 23 navi a vapore e 10 a vela; la seconda con 30 a vapore e 10 a vela. Due sole, fra tante navi, erano corazzate; le altre di legno, e di grande varietà di tipi e di armamento: si andava da piccole cannoniere di 260 tonn. e di pochi cannoni, a fre gate di primo rango ad elica, di 4000 tonn. circa e di 40 cannoni, come la " Maria Adelaide" la nave ammiraglia durante el operazioni del 1860.
Per la varietà delle provenienze e l'eterogeneità dei tipi, la potenzialità effettiva della flota italiana non era pro- borzionata a l numero delle navi la componevano. Questa circostanza e la prospettiva di una prossima guerra contro l'Austriaperlaliberaziontedella Venezia, guerra che inevitabilmente si sarebbe svolta anche sul marefecero si che il rinnovamento e l'aumento delle forze navali divenne uno dei compiti principali a cui, dopo il 1861, il Governo italiano rivolse le proprie energie. [...]

La conquista della Libia. Pro-Eroi, Luca Comerio editore e curatore, Milano, 1911 (LEGGI)

 

Luca Comerio, considerato nella storia della fotografia italiana, tra i proto-fotografi di guerra e, in assoluto, il primo cineoperatore, nasce a Milano nel 1878. I genitori gestiscono un bar frequentato da molti artisti coi quali il piccolo si intrattiene volentieri. Al compimento dei dodici anni Luca è mandato a bottega dal pittore e fotografo Bernardo Croci, e nel ’94 acquista la sua prima macchina fotografica. È un modello molto semplice, del tipo detto a cassetta. Con quell’apparecchio non esita comunque a fotografare il re Umberto I in visita a Como. Invia quindi una stampa dell’avvenimento al sovrano che, apprezzando il gesto dello sconosciuto, e la qualità dell’immagine, ne ordina cinque copie. Comerio diventa dunque fotografo e nel 1898, assieme al collega Alessandro Perelli, dal 6 al 10 maggio, documenta i moti popolari di Milano e la repressione violenta messa in atto dalle truppe del generale Bava Beccaris. (Vedi fonte)

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ROMA RACCONTA LA SUA STORIA

(28 ottobre - 4 novembre XVII). Ente Nazionale Industrie Turistiche e del Governatorato di Roma, 1938.
Indice: Saluto ai reduci di tutte le Vittorie, Le gloriose bandiere del Vittoriano, I Combattenti dell’Agro Pontino, La Mostra della rivoluzione Fascista, La Mostra Augustea della Romanità, Informazioni sulla città.

Giuseppe Lugli, Il Foro Romano, Libreria di Scienze e Lettere, Roma, 1931. Estratto da I monumenti antichi di Roma e Suburbio.


La Via Appia a l’ectat actvel et en restauration, rag. G. Mori, Roma, S.D. Extrait de l’ouvre recemment par le comm. H. Marucci et le comm. J. Ripostelli.

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