a cura della Redazione BLOG Giano PH
L’11 settembre 1973 il Cile visse uno degli eventi più drammatici e simbolici della sua storia: il colpo di Stato militare che pose fine al governo democraticamente eletto di Salvador Allende e aprì la strada a una lunga e brutale dittatura militare guidata da Augusto Pinochet.
Il contesto
Negli anni Sessanta e Settanta, il Cile era un paese attraversato da forti tensioni sociali ed economiche. La vittoria di Salvador Allende alle elezioni del 1970, con la coalizione di sinistra “Unidad Popular”, rappresentò una svolta epocale: per la prima volta, un presidente marxista veniva eletto democraticamente. Allende avviò una serie di riforme radicali, come la nazionalizzazione delle miniere di rame e la riforma agraria, suscitando entusiasmo tra le classi popolari e preoccupazione tra le élite cilene e i governi occidentali, soprattutto quello degli Stati Uniti.
La crisi politica ed economica
La situazione interna si deteriorò rapidamente: scioperi, inflazione fuori controllo, carenze alimentari e crescenti scontri politici polarizzarono il paese. A ciò si aggiunsero forti pressioni esterne: è ormai documentato il ruolo attivo della CIA e del governo americano nel destabilizzare il governo di Allende, temendo che il Cile potesse diventare “un altro Cuba” nel continente sudamericano.
L’11 settembre 1973
Alle prime luci dell’11 settembre, le forze armate cilene, guidate dal generale Augusto Pinochet, scatenarono il golpe. Le forze militari circondarono il palazzo presidenziale de La Moneda. Salvador Allende, rifiutando di arrendersi, pronunciò il suo ultimo, commovente discorso alla radio, difendendo fino all’ultimo la democrazia e la dignità del suo popolo. Poco dopo, Allende morì all’interno del palazzo: secondo la versione ufficiale, si suicidò.
La dittatura di Pinochet
Con il colpo di Stato, iniziò una delle dittature più dure della storia latinoamericana: torture, sparizioni forzate, repressione politica e censura divennero la norma. Migliaia di cileni furono uccisi o costretti all’esilio. Il regime si mantenne al potere fino al 1990, lasciando cicatrici profonde nella società cilena.
L’eredità del golpe
Oggi, l’11 settembre 1973 resta una data indelebile nella memoria collettiva del Cile e del mondo. Simbolo della fragilità delle democrazie e della brutalità dei regimi autoritari, il golpe cileno continua a interrogare le coscienze su temi come la giustizia, la memoria e la verità.
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Bibliografia
Testi storici e analisi politiche
- Piero Gleijeses, La CIA in Cile. 1970-1973
Un’indagine precisa e documentata sul ruolo degli Stati Uniti nella caduta di Allende. Basato su documenti declassificati, offre una visione fondamentale della geopolitica del golpe. - Heraldo Muñoz, The Dictator’s Shadow
Scritto da un diplomatico cileno che ha vissuto sia l’oppressione sia la transizione democratica, il libro racconta l’eredità complessa lasciata dalla dittatura di Pinochet. - Peter Kornbluh, The Pinochet File
Una raccolta di documenti segreti USA, rivelata dopo anni di battaglie legali, che ricostruisce in dettaglio l’appoggio americano al golpe e agli anni della dittatura. - Arturo Valenzuela, The Breakdown of Democratic Regimes: Chile
Un classico studio politologico che analizza il crollo delle istituzioni democratiche cilene prima del golpe.
Testimonianze e memorie
- Salvador Allende, Discorsi e scritti politici
I discorsi chiave del presidente cileno, dal programma di governo alla drammatica resistenza finale durante l’assalto a La Moneda. - Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto
Le memorie intime del poeta Premio Nobel, che racconta il Cile della speranza, della tragedia e dell’esilio. - Joan Jara, Victor: An Unfinished Song
La storia personale e politica di Víctor Jara, cantautore simbolo della Unidad Popular, assassinato nei primi giorni della dittatura. - Isabel Allende, La casa degli spiriti
Romanzo ispirato alle vicende reali del Cile, mescolando magia e storia. Una finestra narrativa potente sulla trasformazione del paese.
Opere audiovisive
- Patricio Guzmán, La Battaglia del Cile
Un documentario girato clandestinamente che racconta la tensione sociale e politica prima del golpe. Considerato un capolavoro mondiale del cinema documentario. - Nanni Moretti, Santiago, Italia
Il racconto del ruolo umanitario svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che salvò centinaia di oppositori perseguitati da Pinochet.