a cura di Marco Lodi
Il Manifesto di Ventotene, intitolato “Per un’Europa libera e unita”, è stato redatto nel 1941 sull’isola di Ventotene da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi mentre erano prigionieri politici del regime fascista italiano. Questo documento è uno dei primi testi che proponeva l’idea di una Federazione europea come antidoto al nazionalismo, alla guerra e all’oppressione.
Il Manifesto si sviluppa su diverse riflessioni politiche e storiche, ma i concetti fondamentali sono:
- Superare il nazionalismo: Gli autori denunciano le divisioni e i conflitti causati dal nazionalismo, che avevano portato all’esplosione della Seconda Guerra Mondiale. La loro visione è quella di una Europa unita, capace di superare i confini e le rivalità nazionali.
- La necessità di una Federazione Europea: Il Manifesto propone la creazione di una federazione di Stati europei. Gli autori ritenevano che solo una cooperazione tra gli Stati del continente, con una parte della loro sovranità ceduta a un’autorità centrale europea, avrebbe garantito la pace duratura e la prosperità.
- La promozione della democrazia e della libertà: Gli autori erano convinti che l’Europa unita doveva basarsi su principi democratici e sulla difesa delle libertà individuali, opponendosi ai regimi totalitari e autoritari che caratterizzavano l’Europa del periodo.
- La fine dell’imperialismo: Una parte fondamentale del manifesto era anche la critica all’imperialismo, considerato come una delle cause principali delle guerre e delle sofferenze nel continente. L’idea di un’Europa unita doveva comportare anche il superamento delle pratiche imperialiste.
- L’inclusione di tutti i popoli europei: La visione di un’Europa unita non era quella di una comunità esclusiva, ma di una federazione che coinvolgesse tutti i popoli europei, che avrebbero avuto pari diritti e opportunità.
Il Manifesto di Ventotene ha avuto una grande influenza nel successivo processo di costruzione dell’Unione Europea. Le idee di Spinelli e dei suoi compagni sono state riprese nei decenni successivi, in particolare nel periodo del dopoguerra, quando l’Europa cercava di ricostruirsi dopo la devastazione della guerra. Il manifesto è stato un riferimento per molti politici europeisti e ha contribuito a tracciare la strada verso la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nel 1951 e alla successiva Comunità Economica Europea (CEE) con il Trattato di Roma del 1957, che ha posto le basi per l’odierna Unione Europea.
Il Manifesto di Ventotene è una delle pietre miliari del pensiero federalista europeo. Sottolineando l’importanza della solidarietà tra i popoli e l’abolizione delle divisioni nazionali, il documento è diventato simbolo di un’Europa pacifica, unita e democratica, che ha ispirato la costruzione dell’Unione Europea come la conosciamo oggi.
Bibliografia
Edizioni del Manifesto
Spinelli, A., Rossi, E., Manifesto di Ventotene. Per un’Europa libera e unita, Edizioni Comunità, 1944.
Spinelli, A., Rossi, E., Il Manifesto di Ventotene, a cura del Movimento Federalista Europeo, varie edizioni.
Libri su Ventotene e il Federalismo Europeo
Altiero Spinelli, Come ho tentato di diventare saggio. La gabbia e il sogno, Il Mulino, 1984. (Autobiografia di Spinelli)
Lucio Levi, Altiero Spinelli e il progetto europeo, Il Mulino, 2010.
Piero Graglia, Altiero Spinelli e l’Europa. Il federalismo come via alla democrazia sovranazionale, Il Mulino, 2008.
Sergio Pistone (a cura di), L’Europa di Ventotene, Il Mulino, 1982.
Articoli e Studi Accademici
Pistone, S., Il Manifesto di Ventotene e la lotta per l’Europa federale, in Rivista di Politica, 2011.
Pistone, S., I movimenti per l’unità europea 1945-1954, Jaca Book, 1996.
Montani, G., Il federalismo e l’Europa, Laterza, 2000.