a cura redazione BLOG Giano PH
Parole chiave: Monte Lungo, I Raggruppamento Motorizzato, Campagna d’Italia, Seconda guerra mondiale, esercito cobelligerante, Linea Gustav
Abstract
La Battaglia di Monte Lungo, combattuta tra l’8 e il 16 dicembre 1943, fu il primo vero scontro dell’esercito italiano cobelligerante al fianco delle forze alleate. In essa il I Raggruppamento Motorizzato, costituito nel sud Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre, affrontò le forze tedesche nell’ambito della Campagna d’Italia. L’articolo analizza il contesto strategico della battaglia, le dinamiche operative, le difficoltà del neonato esercito italiano e il significato politico e simbolico del successo ottenuto. La vittoria a Monte Lungo non rappresentò solo un successo tattico, ma soprattutto l’inizio del riscatto nazionale, segnando il ritorno dell’Italia nel novero delle nazioni combattenti per la liberazione dal nazifascismo.
Introduzione
Il secondo conflitto mondiale vide l’Italia attraversare una delle più profonde crisi istituzionali della sua storia moderna. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il Paese si divise in due: a nord la Repubblica Sociale Italiana, sotto il controllo tedesco; a sud il Regno d’Italia, che si alleava con le forze angloamericane. In tale contesto nacque il I Raggruppamento Motorizzato, embrione dell’esercito italiano cobelligerante. Il suo battesimo del fuoco avvenne sul Monte Lungo, punto strategico per l’accesso alla Valle del Liri e alla Linea Gustav.
Contesto strategico
Monte Lungo, situato nei pressi di San Pietro Infine, rappresentava una posizione fortificata dai tedeschi nel quadro della Linea Bernhardt, parte del sistema difensivo articolato noto come Linea Gustav. Dopo le difficoltà incontrate dagli Alleati nell’area del Monte Sammucro e di San Pietro, si rese necessario conquistare anche Monte Lungo per garantire il successo dell’avanzata verso Cassino e Roma.
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La battaglia
Prima offensiva – 8 dicembre 1943
Il primo attacco, portato dal I Raggruppamento Motorizzato, si concluse in un fallimento tattico. Le truppe italiane, ancora inesperte e poco equipaggiate, subirono perdite significative. L’attacco fu ostacolato da un terreno impervio, maltempo e una difesa tedesca ben organizzata. Tuttavia, la determinazione dei soldati italiani fu riconosciuta dai comandanti alleati, che decisero di concedere una seconda opportunità operativa.
Seconda offensiva – 16 dicembre 1943
L’assalto del 16 dicembre, meglio coordinato con le forze statunitensi, portò alla conquista definitiva della vetta. Le forze italiane si distinsero per disciplina e coraggio, ottenendo un successo che, pur limitato sul piano strategico, fu di enorme rilievo politico e morale. Le perdite complessive italiane ammontarono a 87 morti e oltre 200 feriti.
Significato politico e militare
La vittoria di Monte Lungo rappresentò il primo contributo armato italiano alla causa della liberazione nazionale. In seguito alla battaglia, il generale statunitense Mark Clark riconobbe pubblicamente il valore delle truppe italiane. Monte Lungo aprì così la strada alla costituzione del Corpo Italiano di Liberazione (CIL) e, successivamente, del Nuovo Esercito Italiano. Si trattò di un passo fondamentale verso il reinserimento dell’Italia nel sistema internazionale postbellico.
Memoria e commemorazione
Nel dopoguerra, Monte Lungo è diventato un luogo della memoria, testimone del riscatto dell’onore militare italiano. Il sacrario militare, inaugurato nel 1951, custodisce le spoglie di oltre 500 soldati. Ogni anno, cerimonie commemorative e attività scolastiche ricordano il valore simbolico e storico della battaglia.
Conclusioni
Monte Lungo non fu solo una battaglia tra eserciti, ma uno scontro carico di significati morali e politici. L’esercito italiano cobelligerante vi trovò la propria legittimazione, e l’Italia – nonostante la difficile transizione post-armistizio – vi guadagnò l’opportunità di ricostruire una propria identità nazionale e internazionale. La memoria di Monte Lungo, tra storia e mito, continua a rappresentare una pietra miliare del percorso italiano verso la democrazia repubblicana.
Bibliografia
- Atkinson, R. (2007). The Day of Battle: The War in Sicily and Italy, 1943–1944. New York: Henry Holt & Co.
- Ceva, L. (1981). La guerra italiana 1940–1943. Bologna: Il Mulino.
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- Ministero della Difesa – Stato Maggiore dell’Esercito (1993). Il Corpo Italiano di Liberazione nella guerra di Liberazione (1943–1945). Roma: Ufficio Storico SME.
- Rochat, G. (1991). Le guerre italiane 1935–1943. Torino: Einaudi.
- Schreiber, G. (1997). La Wehrmacht nella guerra d’Italia 1943–1945. Torino: Einaudi.