Ezio Tarantelli: Economia, Contrattazione e Impegno Civile

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Fonte: firstonline.info
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a cura redazione BLOG Giano PH

Introduzione

Ezio Tarantelli è stato uno degli economisti italiani più brillanti e innovativi del secondo dopoguerra. Nato nel 1941 e tragicamente assassinato dalle Brigate Rosse iò 27 marzo  1985, Tarantelli ha lasciato un’impronta profonda nel dibattito economico e politico italiano, in particolare per le sue proposte sulla politica dei redditi e la riforma della contrattazione salariale.

Formazione e Percorso Accademico

Tarantelli si laureò in economia all’Università di Roma “La Sapienza” nel 1965 e proseguì gli studi negli Stati Uniti, conseguendo il Ph.D. presso l’Università della California, Berkeley. Dopo diverse esperienze internazionali, tra cui la collaborazione con l’OCSE e il Fondo Monetario Internazionale, tornò in Italia dove assunse un ruolo centrale nella ricerca economica, divenendo professore di economia politica all’Università di Roma.

Contributi teorici

Tra le sue principali aree di studio troviamo:

1. Politica dei redditi

Tarantelli fu tra i primi in Italia a proporre un modello di politica dei redditi come strumento per combattere l’inflazione e promuovere la crescita. In un contesto caratterizzato da alta inflazione e conflittualità sindacale, propose un sistema di contrattazione centralizzata dei salari, volto a collegare gli aumenti salariali alla produttività.

2. Riforma della contrattazione collettiva

Nel suo modello teorico, ispirato anche da esperienze nord-europee, suggerì una concertazione tripartita tra governo, sindacati e imprenditori. Questo avrebbe dovuto portare a una maggiore stabilità economica, tramite una programmazione consensuale di salari, occupazione e prezzi.

3. Lavoro e inflazione

Analizzò il trade-off tra inflazione e disoccupazione in contesti di rigidità del mercato del lavoro, proponendo un’analisi “post-keynesiana” che superava la semplice curva di Phillips.

Impegno politico e sociale

Tarantelli non fu solo uno studioso, ma anche un intellettuale impegnato. Collaborò attivamente con il Ministero del Lavoro e con i principali sindacati italiani, specialmente la CISL, per promuovere riforme strutturali del mercato del lavoro. Il suo attivismo nel campo della concertazione lo rese un bersaglio per le Brigate Rosse, che lo assassinarono il 27 marzo 1985 all’Università La Sapienza di Roma.

Eredità e attualità del pensiero

Il “modello Tarantelli” ha ispirato, negli anni successivi, importanti riforme nel mercato del lavoro italiano, come il Protocollo di luglio del 1993. Il suo approccio pragmatico, volto al dialogo e alla mediazione tra interessi, rimane oggi un riferimento per chi cerca una via di sviluppo economico inclusiva e sostenibile.



Bibliografia

  • Tarantelli, E. (1986). Il lavoro e il reddito: scritti scelti 1970–1985. Bologna: Il Mulino.
  • Sylos Labini, P. (1991). Ricordando Tarantelli. Laterza.
  • D’Antoni, M. (a cura di) (2006). Ezio Tarantelli: l’economista, il riformista, il riformatore. Roma: Ediesse.
  • Modigliani, F. (1985). “In memoria di Ezio Tarantelli”, Giornale degli economisti e Annali di economia.
  • Tronti, L. (2002). “Ezio Tarantelli e la politica dei redditi: un percorso interrotto”, Stato e Mercato, n. 64.
  • Amato, G. (1986). “Il riformismo di Tarantelli”, in Il Mulino, n. 4.