Convair CV 440 Metropolitan. Fine di un aereo

146
Tempo di lettura: 2 minuti

di Luciano Alberghini Maltoni

Nel numero 6 del periodico Giano Public History (dicembre 2020) Leggi il PDF ho raccontato la storia di un aereo dell’Aeronautica Militare, il Convair 440 matricola militare 81633. Questo elegantissimo bimotore ad elica costruito nei primi anni 50 negli USA dalla ditta Convair, non era un aereo qualsiasi, l’Aeronautica militare lo acquistò dall’Alitalia per destinarlo al Reparto Volo Stato Maggiore, un reparto che si occupava del trasporto delle Alte Cariche dello Stato (Presidenti come Gronchi, Segni, Saragat). Queste personalità necessitavano di volare nel massimo comfort e velocità per i loro compiti istituzionali. Per questo motivo al nostro Convair 440 fu assegnato il codice di reparto SM 1 (Stato Maggiore 1). Il suo lavoro lo fece più che egregiamente in tante missioni partendo dall’aeroporto di Ciampino. Tuttavia, il tempo degli aerei a elica nel trasporto a lunga distanza negli anni 80 era terminato, sostituito dai jet come il noto Douglas DC9, il Convair 440 SM 1 finì nel 1986, insieme agli altri due omologhi esemplari parcheggiato in attesa della rottamazione. Il suo destino sembrava segnato quando Luigi Vianelli, un appassionato di aviazione, lo acquistò e pur indebitandosi, riuscì miracolosamente a trasportarlo in un terreno sito a Fiumicino in via Trincea delle Frasche (attuale civico 90). Lo trasformò poi nella sua abitazione per diversi anni poiché aveva venduto il suo appartamento. Vianelli lo cedette e l’aereo fu adibito a ristorante col nome di Ristoaereo.



L’idea molto originale ebbe un certo successo, poi intervenne la crisi ed un lungo periodo di abbandono terminato intorno al 2020 con un cambio di gestione. Quando mi capitava di passare da quelle parti allungavo il mio itinerario passando lì davanti per verificare le condizioni dell’aereo che purtroppo si degradava inesorabilmente. Dal 2023 non avevo avuto modo di transitare in zona ma una settimana fa dopo aver accompagnato un amico all’aeroporto Leonardo da Vinci decisi di ritornare a via Trincea delle Frasche. Avvicinandomi in auto non riuscivo a capire poi, sceso dalla macchina, si palesò appieno uno spettacolo terrificante, la cabina di pilotaggio così come la fusoliera superiore dell’aereo non esistevano più, il bel muso affusolato era deformato verso il basso come un pallone sgonfio, i piani di coda erano scomparsi, la struttura che un tempo lo proteggeva era ridotta a uno scheletro annerito, dovunque l’inequivocabile distruzione di un incendio devastante. Non potevo credere ai miei occhi, ero sgomento, mentre tornavo a Roma mi chiedevo come e perché fosse successo. Dopo una breve ricerca ho appurato che l’incendio su cui indaga la polizia, era scoppiato nella notte tra il 20 – 21 luglio del 2024, sul web si trova anche un breve video fatto da un abitante del posto, fiamme altissime in qualche minuto hanno divorato la coda e la parte superiore dell’aereo. Nel mio articolo del 2020 auspicavo che l’aereo potesse essere acquisito dall’Arma Azzurra e collocato al Museo di Vigna di Valle o acquistato da un collezionista privato. Una doppia ferita al cuore per me perché nell’equipaggio di quell’aereo c’era anche mio padre.


Videografia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui