Le Case Comunali di Via Tranquillo Cremona: Un’Analisi Urbana e Sociale nel Contesto di Tor Sapienza

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a cura redazione BLOG Giano PH

Introduzione

Nel panorama dell’edilizia residenziale pubblica di Roma, il quartiere di Tor Sapienza rappresenta un nodo complesso e significativo, dove si intrecciano dinamiche storiche, sociali e urbanistiche. In particolare, le case comunali di via Tranquillo Cremona, situate nella periferia est della città, costituiscono un esempio emblematico di come le politiche abitative degli anni del secondo dopoguerra abbiano inciso sul tessuto urbano e sociale della Capitale. Questo articolo intende analizzare la genesi, l’evoluzione e le attuali problematiche di questa realtà residenziale, collocandola all’interno del più ampio quadro delle periferie romane.

Contesto storico e urbanistico

Le case comunali di via Tranquillo Cremona sorgono in un’area urbanizzata a partire dagli anni ’50-’60, nell’ambito di un’espansione edilizia volta a rispondere alla crescente domanda abitativa della popolazione migrante proveniente da altre regioni italiane. Tor Sapienza, allora periferia in via di consolidamento, venne investita da una serie di interventi pubblici e semi-pubblici che trasformarono l’assetto del quartiere, in origine rurale, in un insediamento residenziale a bassa e media densità.

Gli edifici comunali in questione, appartenenti al patrimonio di edilizia residenziale pubblica (ERP), sono stati progettati con criteri funzionali ma standardizzati, spesso privi di una pianificazione integrata dei servizi e degli spazi pubblici. L’isolamento fisico e infrastrutturale di Tor Sapienza rispetto al centro città ha accentuato nel tempo dinamiche di marginalizzazione sociale.


Foto: GIANOPHAPS


Condizioni attuali e problematiche

Oggi le abitazioni comunali di via Tranquillo Cremona versano in condizioni di forte degrado edilizio e sociale. Molti fabbricati soffrono di scarsa manutenzione, infiltrazioni, impianti obsoleti e aree comuni trascurate. La composizione sociale degli abitanti è caratterizzata da fragilità economiche, nuclei familiari monoreddito, presenza di anziani e nuove povertà.

In particolare, si registra un aumento del disagio abitativo, legato sia alla mancanza di risorse pubbliche per l’ammodernamento degli immobili, sia a politiche di welfare frammentate. In alcuni casi si sono verificati fenomeni di occupazione abusiva, tensioni tra residenti e una crescente percezione di insicurezza.

Aspetti sociologici e culturali

Nonostante le criticità, via Tranquillo Cremona ospita anche forme di resilienza urbana. Alcune associazioni di quartiere, comitati spontanei e iniziative culturali hanno cercato, negli anni, di contrastare il degrado attraverso la partecipazione civica e la riqualificazione degli spazi comuni. Tuttavia, la mancanza di una regia istituzionale stabile ha spesso vanificato gli sforzi dal basso.

Le case comunali si configurano quindi come laboratorio sociale, dove è possibile osservare le contraddizioni dell’abitare pubblico: da un lato, la necessità di garantire un diritto fondamentale come quello alla casa; dall’altro, l’urgenza di ripensare modelli insediativi, servizi e coesione comunitaria.

Prospettive di riqualificazione

Le prospettive di riqualificazione dell’area passano necessariamente per un intervento multidimensionale. Non basta intervenire sull’involucro edilizio: occorre ripensare l’intero contesto urbano, rafforzando trasporti, scuole, presidi sanitari e occasioni di socialità. È auspicabile un’integrazione tra politiche abitative, sociali e culturali, in grado di generare inclusione e migliorare la qualità della vita.

Alcuni strumenti utili possono essere i progetti di rigenerazione urbana partecipata, i bandi europei per le periferie e il coinvolgimento diretto degli abitanti nei processi decisionali. In questo senso, via Tranquillo Cremona potrebbe diventare un caso-pilota di trasformazione urbana inclusiva.

Conclusione

Le case comunali di via Tranquillo Cremona rappresentano una sfida cruciale per la città di Roma: quella di garantire il diritto all’abitare in un contesto dignitoso e integrato. Il loro futuro dipenderà dalla capacità delle istituzioni e della cittadinanza di elaborare una visione condivisa e strutturale delle periferie, superando la logica emergenziale che ha finora contraddistinto l’intervento pubblico.


Riferimenti tecnici su Tor Sapienza e l’edilizia ERP

  • Mancini, F.; Salvo, S. M. C.; Piacentini, V. (2016)
    Issues of energy retrofitting of a modern public housing estates. The ‘Giorgio Morandi’ complex at Tor Sapienza, Rome, 1975‑1979. Energy Procedia, 101, pp. 1111–1118.
    Lo studio analizza il caso del complesso “Giorgio Morandi” (ex IACP, oggi ATER) a Tor Sapienza in relazione alla riqualificazione energetica e alla preservazione del valore storico‑architettonico.
  • Mancini, F.; Salvo, S. M. C.; Piacentini, V. (2016)
    Riqualificazione energetica dell’edilizia residenziale pubblica del secondo ‘900: insediamento ATER a Tor Sapienza, Roma. Ingenio, Nov. 2016, pp. 1–11.
    Approfondisce le stesse tematiche con un’ottica progettuale e tecnica.
  • Romano, G.; Margani, P.; Mancini, F.; Battisti, A. (2023)
    Building a Renewable Energy Community for the Tor Sapienza district in Rome. Journal of Physics: Conference Series, 2648:1.
    Propone il quartiere di Tor Sapienza come caso pilota per lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili (REC) integrate nel contesto sociale e urbano locale.

Ricerche più generali su edilizia pubblica e rigenerazione urbana a Roma

  • Dell’Aira, P. V.; Guarini, P. (2019)
    Residenza pubblica e condivisione identitaria. Esperienze di recupero dell’abitazione sociale. Quodlibet (collana DiAP Print/progetti – Sapienza Università).
    Studio interdisciplinare su alcuni casi di ERP a Roma (anche se non specificamente Tor Sapienza), con attenzione alla sostenibilità socio-spaziale e identitaria.
  • Gregory, P.; Belibani, R.; Capanna, A.; Causarano, R.; Turano, G. (2019)
    RI‑Habitat Roma. Riqualificazione sostenibile per l’edilizia residenziale pubblica degli anni ’50 del XX secolo.
    A partire da progetti post‑bellici INA-Casa, riflette su una riqualificazione ecosostenibile degli ERP di Roma.
  • Project “RI‑HABITAT” (2012)
    Riqualificazione sostenibile nella città residenziale pubblica degli anni cinquanta‑sessanta del XX secolo. Sapienza Università (Gregory, Belibani, Capanna, Turano).

Approfondimenti socio-culturali e analisi urbana passati e presenti

  • “Affrontarsi o confrontarsi? Il ‘rischio’ immigrati…” (2016)
    Capitolo su Tor Sapienza sul dibattito mediatico/intellettuale rispetto alle tensioni sociali e migratorie, con spunti su percezioni di marginalità e sicurezza.
  • Rossi P. O.; Pietrangeli Papini L.; altri
    Citati nella scheda IACP Tor Sapienza – Censimento delle architetture contemporanee, comprendono guide di architettura e contributi critici sul quartiere (es. Roma Tor Sapienza, 1979; Roma. Guida… P. O. Rossi, 1984, 1991)


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