25 aprile 1945-2025. La MEMORIA è una scelta

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a cura di Marco Lodi

Ogni anno, il 25 aprile torna a ricordarci che la libertà non è mai un punto di partenza, ma una conquista. In questa data, l’Italia celebra la Liberazione dal nazifascismo, ma più di tutto celebra una scelta collettiva: quella di resistere, di immaginare un futuro diverso, di dire no alla paura e all’oppressione.

È facile archiviare il 25 aprile come una ricorrenza storica, una data da libro di scuola. Ma questa giornata parla anche di noi, del nostro modo di stare nel mondo. Ogni volta che scegliamo di alzare la voce contro un’ingiustizia, ogni volta che ci indigniamo per chi viene escluso o perseguitato, stiamo tenendo viva quella stessa spinta che ha animato la Resistenza.

Il 25 aprile è fatto di volti e storie. C’è il militare italiano in campo di concentramento nazista con la sua resistenza passiva, c’è il militare cobelligerante combattente da Monte Lungo fino alla Linea Gotica, c’è il partigiano, spesso militare, con il fucile in montagna, ma anche la staffetta che porta messaggi in bicicletta o a piedi. Ci sono gli scioperi degli operai, le famiglie che nascondono ebrei o militari sbandati. E ci sono le donne – troppe volte dimenticate – che hanno lottato, curato, combattuto, rischiato. A tutte queste storie dobbiamo qualcosa.

Ricordare il 25 aprile non significa mitizzare, ma capire. Capire le contraddizioni, le difficoltà, i compromessi. E soprattutto, ricordare che la democrazia è fragile, e ha bisogno di essere curata ogni giorno. Non si tratta solo di sventolare una bandiera: si tratta di fare memoria con senso critico, di riconoscere i segnali quando la libertà viene messa in discussione.

Oggi, mentre assistiamo a nuove guerre, nuove forme di autoritarismo, nuovi razzismi, il 25 aprile può – e deve – parlarci ancora. Non è una festa solo del passato: è un appuntamento con il presente.

Perché la libertà non è un regalo. È una responsabilità.


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Bibliografia

Testi storici e saggi
1. Claudio Pavone – Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della Resistenza
Considerato uno dei testi fondamentali sulla Resistenza italiana, introduce il concetto di “guerra civile” per descrivere il conflitto tra italiani durante il periodo 1943-45.

2. Giampaolo Pansa – *l sangue dei vinti. Quello che accadde in Italia dopo il 25 aprile
Un’opera controversa che racconta le violenze del dopoguerra e i conti in sospeso tra vincitori e vinti. Ha aperto un ampio dibattito storico e politico.

3. Sandro Pertini – Discorsi sulla Resistenza
Raccolta di interventi dell’ex Presidente della Repubblica, partigiano e simbolo della lotta antifascista.

4. Giovanni De Luna – La Resistenza perfetta
Un saggio che ridimensiona i miti e cerca di restituire una visione storica della Resistenza, fuori dalla retorica.

5. Enzo Collotti – Antifascismo e Resistenza in Italia
Approfondisce la nascita dell’antifascismo e i movimenti partigiani, con uno sguardo anche al contesto europeo.


Memorie, testimonianze e narrativa

 

1. Beppe Fenoglio – Il partigiano Johnny
Romanzo semi-autobiografico che racconta la vita di un giovane partigiano nelle Langhe. Un classico della letteratura resistenziale.

2. Italo Calvino – Il sentiero dei nidi di ragno
Il suo primo romanzo, visto attraverso gli occhi di un ragazzino partigiano: una narrazione simbolica e potente.

3. Renata Viganò – L’Agnese va a morire
Romanzo scritto da una staffetta partigiana, diventato un’icona della narrativa sulla Resistenza.

4. Nuto Revelli – Il mondo dei vinti e La guerra dei poveri
Testimonianze orali dei protagonisti della Resistenza, in particolare contadini e soldati dimenticati.

5. Ada Gobetti – Diario partigiano
Diario scritto da una protagonista della Resistenza torinese, figura chiave nella lotta e nell’educazione democratica postbellica.


Classici del cinema italiano

  • Roma città aperta (1945) – Roberto Rossellini
    Il capolavoro neorealista ambientato nella Roma occupata dai nazisti, simbolo del cinema della Resistenza.

  • Paisà (1946) – Roberto Rossellini
    Sei episodi sull’avanzata degli Alleati in Italia; alcuni toccano direttamente il tema della Resistenza.

  • La lunga notte del ’43 (1960) – Florestano Vancini
    Un noir storico ambientato a Ferrara durante la Repubblica di Salò, tratto da racconti di Giorgio Bassani.

  • Il generale della Rovere (1959) – Roberto Rossellini
    Un truffatore si finge generale per spiare i partigiani, ma finirà per sacrificarsi: uno dei film più potenti sul tema dell’onore nella Resistenza.

  • Una vita difficile (1961) – Dino Risi
    Commedia amara che ripercorre la storia di un ex partigiano alle prese con l’Italia del dopoguerra.