La ex Filiale romana ALFA ROMEO oggi

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sede della Università degli Studi Roma Tre

a cura di Marco Lodi

La FILIALE
A pochi passi dall’Eur, due immensi loghi “Alfa Romeo – Milano” installati su di un grande fabbricato, indicavano quella che dal 1936 fino ai primi anni ’90, è stata l’unica sede della Casa del Biscione a Roma: la “Filiale”. Oggi, in quell’edificio, dove sono passati quasi settanta anni di storia italiana, c’è l’Università Roma Tre.
Tutto inizia nel 1933, quando l’Alfa Romeo passa sotto il controllo statale dell’I.R.I.[1]. Due anni dopo, l’azienda viene militarizzata per gli impegni bellici in Spagna e in Etiopia: ora la produzione è incentrata in gran parte sui motori aeronautici e gli autocarri per l’esercito. In quegli anni, l’Alfa Romeo acquista a Roma una vasta area su cui costruire la propria filiale per l’assistenza di auto, bus e autocarri.
L’edificio, viene realizzato alla fine del 1936 sulla via Ostiense, vicino alla via del Mare. Si lavora sugli autocarri 350 e 500 destinati alle forze armate, ma non è raro incontrare qualche gerarca con la propria fiammante Alfa. Entrando nell’officina, sulla parete di fondo, domina la scritta: “Quelli che io preferisco, sono quelli che lavorano in silenzio, secco, duro e sodo. Mussolini”.

LA SECONDA GUERRA MONDIALE
8 settembre 1943: i tedeschi occupano la capitale e la utilizzano come sede di comandi e di truppe. Ora in “Filiale” si lavora solo per loro: sia sui veicoli della Luftwaffe (il 53º stormo caccia “Asso di Picche”) sia sui motori avio Alfa Romeo, tipo RA 1000 RC.41, per i Messerschmitt Bf 109 impiegati contro le forze alleate schierate a Montecassino e ad Anzio. Come banco prova si utilizza la fusoliera di un caccia in disuso.
Ben presto i tedeschi si ritirano verso nord: oltre ai motori avio e ai camion, portano via dalla “Filiale” anche i tecnici specializzati. “Fummo deportati nel campo di internamento fascista di Tavernelle, vicino Perugia. Fortunatamente riuscimmo a fuggire, approfittando della distrazione della sorveglianza”, così ricordava Osvaldo Giuliani, il veterano della “Filiale”, in Alfa Romeo dal 1942 al 1987.
4 giugno 1944: Roma è libera, ma nella “Filiale” adesso ci sono gli inglesi: si riparano i veicoli degli alleati e i camion dell’esercito italiano.

LA RIPRESA E LE CORSE
Dopo la guerra, l’Alfa si dedica alla costruzione di vetture in serie: prima con la 1900, poi con la Giulietta, caratterizzata da produzione su vasta scala e alta tecnologia. Roma, diventa una base strategica per la Casa milanese. La “Filiale”, infatti, cura l’assistenza di tutta la produzione: auto, veicoli e motori industriali, compresi quelli in dotazione ai pescherecci.
All’Alfa Romeo di via Ostiense entrano le auto dei ministeri, di Polizia, Carabinieri e altre Forze dell’Ordine. Ogni giorno, bisarche provenienti da Milano e da Pomigliano, scaricano decine di nuovi veicoli destinati ai concessionari del Centro Italia. Si vendono anche veicoli industriali, autobus e ricambi.
Fino a quando l’Alfa corre ufficialmente, dal dopoguerra fino alla metà degli anni ’50, nell’officina della “Filiale” si preparano le “1900” per i piloti locali impegnati nella categoria Turismo Internazionale. Inoltre, in occasione della Mille Miglia si assistono tutte le Alfa che passano a Roma, comprese quelle ufficiali condotte da Sanesi e Fangio. In “Filiale” si elaborano anche i motori delle “1900″ della Polizia, le famose Pantere: “La copia segreta degli alberi a camme per i motori delle Pantere, che veniva custodita in cassaforte”, raccontava Giuliani, “venne prelevata di nascosto dal capofficina per favorire un pilota suo amico. Purtroppo per lui, venne scoperto dai superiori e licenziato in tronco!”
I piloti “romani” della Filiale, sono Sergio Bettoja, Giuseppe Musso, fratello di Luigi, celebre pilota Ferrari, e Guido Cestelli Guidi. Alla guida delle 1900 Ti e Ti Super, colsero numerosi successi di classe sia nelle gare regionali sia in quelle nazionali, come Targa Florio e Mille Miglia. Nel 1955, Guidi conquistò il titolo di Campione d’Italia, classe 2000 Turismo.

LA NUOVA FILIALE
Aspettando la Giulia, nel 1961 iniziano i lavori di ampliamento della “Filiale”. Il progettista è Emilio Isotta Fraschini, discendente dalla famiglia che ha dato il nome alle celebri vetture: realizza un complesso moderno e originale, caratterizzato da una struttura circolare con l’ampio salone vetrato che ricorda il non lontano Palazzo dello Sport, realizzato dell’ingegner Nervi per le Olimpiadi del 1960.
Ora, le auto dei clienti entrano dalla rampa di via Ostiense 238, dalla quale si raggiunge il grande salone circolare. Qui, le vetture vengono prese in consegna dall’Accettazione. Marcello Rossani, per tanti anni collaudatore insieme al Giuliani, ricorda: “Negli anni ’60, per le prove più impegnative percorrevamo una via del Mare semideserta, dove potevamo superare anche i 180 km orari… Al rientro, stilavamo la lista dei lavori da effettuare e la vettura veniva presa in consegna dall’officina”.
Alla “Filiale” ora non manca nulla: ha un’officina più ampia, dotata di macchine utensili e di ponti di sollevamento, oltre alle vecchie “buche” per effettuare i lavori dal di sotto della vettura, un nuovo reparto per la carrozzeria e un grande magazzino ricambi. All’esterno, ora c’è una vasta area per lo stoccaggio dei veicoli nuovi. Dal 1970, si aggiunge anche il reparto “Diagnosi elettronica”, dotato di rulli per i test sulle vetture più moderne. Negli anni ’70, durante il triste periodo degli “anni di piombo”, vengono allestite in officina le Alfetta 2.0 blindate per i vari Craxi, Andreotti, Martelli ed altri noti politici. Ora i dipendenti superano le 100 unità.
Nel corso degli anni, nella nuova “Filiale” non è raro incontrare qualche Alfa da corsa, come alcune nuove Giulia TZ pronte per la consegna, la 33TT12, per pubblicizzare la vittoria mondiale del Campionato Sport 1975 o, più tardi ancora, le Alfa di F.1 per eventi pubblicitari. All’ingresso clienti, vengono esposte a rotazione le più belle Alfa Romeo del Museo di Arese. La nuova “Filiale” ospita anche l’ufficio di rappresentanza dell’Alfa Romeo-Avio di Pomigliano d’Arco, per i rapporti commerciali con l’Aeronautica Italiana, l’Alitalia di Fiumicino e altre compagnie minori.
Negli anni ’70, possedere un’Alfa non è da tutti: la “Filiale”, infatti, è frequentata da clienti particolari come famosi calciatori, noti imprenditori, attori, cantanti. Anche il figlio di un presidente della Repubblica è un habitué, con la sua potentissima Alfetta berlina elaborata Autodelta. La “curano” solo i meccanici del reparto corse Alfa, in trasferta da Settimo Milanese appositamente per lei.
Le vicissitudini della “Filiale” seguono poi la lenta agonia dell’Alfa Romeo che, dalla metà degli anni ’70 si protrae fino al 1986, quando l’I.R.I. cede la Casa del Biscione alla FIAT.
Nella nuova filiale, il reparto Accettazione è posto nel grande salone circolare. Qui, le vetture vengono prese in consegna dai collaudatori per il giro di prova.

Università degli Studi Roma Tre.
Il Lingotto interviene a Roma e riorganizza il lavoro. Nei primi anni ’90, parte la ristrutturazione della “Filiale”: i dipendenti sono trasferiti presso altre sedi romane del Gruppo Fiat, in attesa della fine dei lavori. Purtroppo, non rientreranno più in via Ostiense: la Fiat cambia improvvisamente idea e vende tutto. L’acquirente è l’Università Roma Tre: dal 2001, l’ex “Filiale”, riadattata e ristrutturata, ospita la Facoltà di Lettere e Filosofia.
Ora, nei locali dell’ex officina ci sono le aule e la grande biblioteca. La parte costruita negli anni ’60 ospita gli uffici e altre sale mentre la rampa di accesso delle auto è diventata una scalinata. Al primo piano risalta il grande salone circolare, l’ex sala accettazione delle auto. Ora è un’aula magna per grandi eventi che può contenere fino a 500 posti..
Luigi Giuliani


Autore: a cura di Marco Lodi capo tecnico in Telecomunicazioni e laureato in Scienze storiche del territorio e per la cooperazione internazionale (Univ. Roma Tre). Vice direttore Centro Studi e ricerche storiche sulla Guerra di Liberazione (ANCFARGL)
Filmato di Marco Lodi: Le Alfa fanno ingresso a Roma Tre
Contatto: marco.lodi@gianophaps.it


Bibliografia
Alfa Romeo. Una favola moderna. Un breve viaggio nei cento anni di storia che ci hanno restituito la leggenda dell’Alfa Romeo, Lybra edizioni digitali, 2011
Lorenzo Rosti Rossini, Pillole di una storia industriale. Successi, insuccessi e riciclo dell’Alfa Romeo dagli anni ’50, Borgo cooperative, 2023
Duccio Bigazzi, Il Portello.Operai, tecnici e imprenditori all’Alfa-Romeo, 1906-1926, F.Angeli, 1988

Sitografia (Visitati il 23 marzo 2024)
La Filiale Alfa Romeo ieri e oggi (collegati)
All’Università Roma Tre, un mostra fotografica celebra la storica filiale romana dell’Alfa Romeo (collegati)
Le Muse News (collegati)

Filmografia
Alcuni modelli di Alfa Romeo rientrano nella ex Filiale (Via Ostiense 234 – 28 novembre 2018) dopo 30 anni dalla chiusura (Dur 35” COL.)

 

 Foto Album
Per gentile concessione di Luigi Giuliani

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