Festa della Mamma: un giorno per dire grazie… davvero

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a cura redazione BLOG Giano PH

La seconda domenica di maggio, ogni anno, arriva con un profumo diverso. È il profumo dei fiori appena comprati, delle colazioni a letto preparate in fretta dai bambini, dei bigliettini scritti con mano tremante ma cuore pieno. È la Festa della Mamma, e non è solo una ricorrenza sul calendario: è un’occasione per fermarsi e dire grazie.

Perché festeggiamo le mamme?

Perché sono la nostra prima casa, il primo abbraccio, la prima parola detta e quella che ci rincuora anche da adulti. Le mamme non sono perfette — nessuno lo è — ma portano sulle spalle il peso e il dono di mille ruoli: guida, rifugio, esempio, conforto.

Un pensiero, non un dovere

Molti vedono questa festa come un rito commerciale. Ma la verità è che non serve un regalo costoso per toccare il cuore di una mamma. Serve presenza, ascolto, un “ti voglio bene” detto guardandola negli occhi. A volte, una giornata passata insieme vale più di mille pacchetti.

Idee per celebrare

Se stai cercando un modo semplice e autentico per celebrare questa giornata, ecco qualche spunto:

  • Scrivile una lettera a mano.
  • Cucinale il suo piatto preferito (o cucinatelo insieme!).
  • Regalale del tempo: una passeggiata, un film sul divano, una chiacchierata senza fretta.
  • Crea un album di ricordi, anche digitale, con le vostre foto più belle.

Non solo per le mamme

Ricorda anche tutte quelle persone che sono state “mamme” in altri modi: zie, nonne, sorelle, papà che hanno fatto anche da mamme. E pensa anche a chi affronta questa giornata con un vuoto nel cuore: un messaggio di affetto può fare la differenza.

In conclusione

La Festa della Mamma non è una data: è un sentimento. È il modo in cui ogni giorno possiamo riconoscere tutto ciò che le mamme fanno, spesso in silenzio. Allora, oggi più che mai, facciamo rumore per loro: con parole, abbracci, gesti sinceri.

Grazie, mamma. Per tutto. Sempre.


Bibliografia

  • Muraro, Luisa (2006). L’ordine simbolico della madre. Editori Riuniti.
    → Un classico del pensiero femminile italiano. Muraro analizza la maternità come fondamento di un ordine simbolico alternativo a quello patriarcale.
  • Gambino, Ferruccio (2001). Lavoro riproduttivo e genealogie del femminismo. In “Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale”, n. 4.
    → Approfondimento teorico sul lavoro di cura e maternità come lavoro riproduttivo.
  • Zanardo, Alessandra (2010). Venire al mondo e dare alla luce. Percorsi della maternità tra esperienza e rappresentazione. FrancoAngeli.
    → Analisi approfondita sulla maternità vissuta e rappresentata nella società contemporanea italiana.
  • Bimbi, Franca (2003). Genere e cittadinanza. Politiche sociali e differenze di genere in Europa. Il Mulino.
    → Esamina come la maternità sia gestita, normata e valorizzata nelle politiche sociali europee, con riferimento anche all’Italia.
  • Del Re, Lia (1996). La madre e la legge. La maternità tra natura e cultura. Laterza.
    → Saggio che riflette sulla maternità tra corpo femminile, diritto e costruzione culturale.
  • Rossi-Doria, Anna Maria (1992). La maternità negata. L’aborto, la legge, la società. Edizioni Dedalo.
    → Utile per comprendere le tensioni tra maternità ideale e realtà vissuta in Italia nel secondo Novecento.
  • ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica (annuale). Rapporto sulla natalità e la fecondità della popolazione residente.
    URL: https://www.istat.it
    → Fonte ufficiale per dati aggiornati su madri, famiglie, natalità e fecondità in Italia.
  • Boccia, Maria Luisa (2013). La maternità non è un destino. Libertà, giustizia e cura. Laterza.
    → Riflessione politica e filosofica sulla maternità come scelta e non come imposizione.