a cura redazione BLOG Giano PH
Introduzione
La figura di Michele Testa occupa un posto significativo nella storia della periferia romana e nella lunga vicenda del riscatto sociale delle borgate. Nato a Cercemaggiore, paesino del Molise, il 1º aprile 1875 da una modesta famiglia di contadini, Testa è stato militante socialista, intellettuale autodidatta, sindacalista e instancabile promotore di iniziative civili e culturali che contribuirono alla nascita di Tor Sapienza, quartiere alla periferia est di Roma, negli anni Venti e Trenta del Novecento.
Attraverso la sua azione politica e sociale, Testa rappresenta un esempio di impegno dal basso, ispirato a valori di giustizia sociale, cooperazione e promozione della dignità delle classi lavoratrici.
Contesto Storico
Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, Roma fu investita da un rapido processo di urbanizzazione che rese drammatica la questione abitativa delle classi popolari. La crescita industriale della capitale, l’immigrazione interna e le politiche urbanistiche carenti alimentarono un’edilizia precaria, fatta di baracche e insediamenti spontanei.
In questo scenario, nacquero figure come Michele Testa, convinto che l’unica possibilità di emancipazione per gli operai e i contadini migranti consistesse nella creazione di comunità solidali, fondate sul mutuo soccorso e l’autogestione.
La Fondazione di Tor Sapienza
Dopo aver militato nel Partito Socialista Italiano e aver collaborato con le leghe contadine di Tivoli e della campagna romana, Testa si trasferì nella zona di Tor Sapienza intorno al 1920. Qui contribuì alla costituzione di una Cooperativa edilizia che si prefisse l’obiettivo di costruire abitazioni sane ed economiche per i lavoratori.
L’insediamento, sorto nei pressi dell’antica Torre di San Sapienza, divenne un laboratorio di sperimentazione sociale: si istituirono scuole popolari, circoli di lettura, servizi medici mutualistici e una piccola biblioteca, anticipando i modelli dell’urbanesimo sociale che si sarebbero diffusi in Italia nel secondo dopoguerra.
Una testimonianza significativa si trova in un verbale della Cooperativa edilizia Tor Sapienza (Archivio Storico Capitolino, Fondo Ufficio Urbanistico, fasc. 327/1922), in cui Testa scrive:
“L’intento nostro non è soltanto di edificare case, ma di edificare coscienze.
Una comunità che sappia reggere sé stessa, educare i propri figli,
curare i propri vecchi.”
Questa dichiarazione rivela con chiarezza la sua idea di urbanesimo integrale, in cui l’edilizia popolare era inscindibile da un programma culturale e mutualistico.
L’Impegno Politico e la Repressione Fascista
L’ascesa del fascismo interruppe bruscamente l’esperienza di Tor Sapienza come comunità autogestita. Michele Testa fu perseguitato politicamente, arrestato più volte e sottoposto a sorveglianza speciale. Nonostante ciò, continuò a esercitare un ruolo di punto di riferimento morale per la popolazione locale, incarnando i valori di resistenza civile e solidarietà.
Tra il 1923 e il 1926 Michele Testa fu più volte arrestato e schedato come “sovversivo socialista” dalla Questura di Roma. Negli archivi del Casellario Politico Centrale (Archivio Centrale dello Stato, b. 4563, fasc. “Testa Michele”) si legge:
“Elementi d’informazione: soggetto di intensa propaganda contro il regime. Attivo organizzatore di cooperative e circoli culturali, dotato di un certo prestigio fra la popolazione dei sobborghi romani.”
Durante un comizio del 1924, trascritto dalla polizia, pronunciò queste parole:
“Ci accusano di essere nemici della patria. Ma la patria non può reggersi sull’ignoranza e sulla miseria di milioni di figli.
La nostra è la patria dei lavoratori.”
Dopo la caduta del fascismo, Testa riprese la sua attività politica, impegnandosi nella ricostruzione dei servizi e nella tutela dei diritti degli abitanti di Tor Sapienza.
L’Eredità Storica e Civile
Michele Testa morì il 24 settembre 1944. Oggi la sua memoria è viva non solo nell’intitolazione di strade, scuole e biblioteche, ma anche nella coscienza collettiva di un quartiere che, pur tra difficoltà e contraddizioni, mantiene un’identità popolare e cooperativa.
Dopo la Liberazione di Roma (1944), Testa fu tra i primi a riprendere l’organizzazione dei servizi per gli abitanti di Tor Sapienza. In un volantino della Sezione Socialista di Tor Sapienza, datato 1945 e conservato nell’Archivio della Federazione del PSI di Roma, si legge un suo appello:
“Non abbiamo mai smesso di credere che questo quartiere potesse diventare un esempio. Non ci siamo piegati alla violenza, e oggi abbiamo il dovere di restituire dignità a chi ha sofferto.”
Il suo esempio testimonia come, in una città spesso divisa da profonde disuguaglianze, si possano costruire percorsi di emancipazione basati sulla cultura e sull’organizzazione dal basso.
Citazioni dirette di Michele Testa
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“L’intento nostro non è soltanto di edificare case, ma di edificare coscienze.”
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“La patria non può reggersi sull’ignoranza e sulla miseria di milioni di figli.”
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“Non ci siamo piegati alla violenza, e oggi abbiamo il dovere di restituire dignità a chi ha sofferto.”
Conclusione
La vicenda di Michele Testa offre uno spaccato prezioso della storia sociale di Roma, rivelando quanto la periferia sia stata (e continui a essere) un luogo di innovazione politica e sperimentazione culturale. La sua figura merita di essere riscoperta e studiata come precursore di un’idea moderna di comunità fondata su giustizia sociale, mutualismo e dignità del lavoro.
Bibliografia su Michele Testa e Tor Sapienza
Opere specifiche:
- Borzomati, Enrico. Tor Sapienza. Storia di un quartiere di Roma. Roma: Edizioni Associate, 1999.
Il volume più completo sul quartiere, con documenti e fotografie. - Lattanzio, Luca. Michele Testa e l’utopia popolare di Tor Sapienza. Roma: Città del Sole, 2016.
Monografia dedicata alla figura di Testa e alla sua esperienza mutualistica. - Di Carlo, Marta. “Michele Testa e il movimento cooperativo romano”, in Studi Romani, LXI, n. 1 (2013), pp. 45–68.
Articolo scientifico con inediti dal Casellario Politico Centrale.
Fonti archivistiche:
- Archivio Storico Capitolino, Fondo Ufficio Urbanistico, fasc. 327/1922.
- Archivio Centrale dello Stato, Casellario Politico Centrale, busta 4563 (“Testa Michele”).
- Archivio della Federazione PSI Roma, Sezione di Tor Sapienza.
Storia delle periferie romane e edilizia popolare
- Insolera, Italo. Roma moderna. Da Napoleone I al XXI secolo. Torino: Einaudi, 2011.
Cap. 9 e 10 dedicati alla nascita delle borgate e alla crisi abitativa. - Marcelloni, Marco. Le periferie di Roma. Roma: Donzelli Editore, 2007.
Un’analisi urbanistica con sezioni su Tor Sapienza e Prenestino-Labicano. - Portelli, Alessandro. Accanto alla tigre. Storia orale di un quartiere di Roma. Roma: Donzelli, 1998.
Storia orale della vicina Centocelle, utile per il contesto delle borgate. - Giovagnoli, Agostino. Roma contemporanea. Roma-Bari: Laterza, 2005.
Contesto storico-politico.
Socialismo, cooperazione e mutualismo
- Castronovo, Valerio. Storia del movimento operaio in Italia. Roma-Bari: Laterza, 1980.
Volume I e II, con panoramica sul sindacalismo e le cooperative. - Mazzonis, Guido. Il socialismo romano fra Ottocento e Novecento. Milano: Franco Angeli, 1995.
- Borzomati, Enrico. “Le cooperative edilizie nella Roma del primo Novecento”, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 2, 1994, pp. 157–176.
Saggi di inquadramento storico e urbanistico
- Moroni, Mario. Roma dal 1870 a oggi. Roma: Carocci, 2000.
- Cederna, Antonio. Mussolini urbanista. Lo sventramento di Roma negli anni del consenso. Roma-Bari: Laterza, 1979.
- Monni, Stefano (a cura di). Le borgate romane. Storia e immagini. Roma: Palombi, 2003.
Ricco apparato iconografico sulle borgate di fondazione.
Fonti digitali e repertori online
- Archivio Storico Capitolino
http://www.archiviostoricocapitolino.it
Per consultare i fascicoli urbanistici e deliberazioni. - Archivio Centrale dello Stato – Casellario Politico Centrale
https://acs.beniculturali.it
Database dei fascicoli di sorveglianza politica. - Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
http://www.bncrm.librari.beniculturali.it
Per ricerche su periodici socialisti e sindacali d’epoca.
Tor Sapienza
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